Elezione presidenziale in Bolivia: Paz e Quiroga si contendono la presidenza dopo 20 anni di governo di sinistra
Domenica 19 ottobre, Bolivia al voto per il ballottaggio tra Paz e Quiroga. Economia, crisi istituzionale e rapporti con gli USA al centro della sfida elettorale.
AMERICA LATINA
Federica Marcaccini
10/19/20252 min leggere
SUCRE, 19 ottobre - La Bolivia si avvia verso un ballottaggio presidenziale che deciderà quale dei due candidati conservatori guiderà il Paese dopo oltre vent’anni di governi di sinistra.
Nel primo turno, tenutosi ad agosto, Rodrigo Paz, centrista di destra e figlio di un ex presidente, ha sorpreso tutti emergendo come favorito, passando dal fondo dei sondaggi al 32% dei voti. Affronterà l’ex presidente conservatore Jorge Tuto Quiroga.
Un sondaggio recente vede Quiroga in vantaggio, ma la sfida è considerata in generale molto incerta.
I temi centrali del voto
L’economia domina il dibattito elettorale: l’aumento dei prezzi, la carenza di carburante e le difficoltà nell’accesso a beni importati e dollari statunitensi alimentano un diffuso malcontento.
Da tempo si discute del costo elevato delle sovvenzioni sui carburanti, ma smantellarle è considerato politicamente rischioso.
Oltre all’economia, molti elettori esprimono frustrazione per l’instabilità politica e per un sistema giudiziario ritenuto disfunzionale.
Secondo l’analista politico boliviano Carlos Saavedra, la crisi è più ampia: “C’è una crisi politica, istituzionale e sociale. Chiunque vinca, avrà un governo da pompiere, chiamato a spegnere incendi”.
I candidati
Entrambi i candidati sono orientati a destra, ma con approcci diversi. Quiroga, con formazione negli Stati Uniti e esperienza internazionale, punta sul settore imprenditoriale e propone riforme economiche profonde, tra cui la privatizzazione del settore energetico, nazionalizzato dal MAS vent’anni fa.
Questo approccio preoccupa alcuni boliviani per il possibile impatto sui programmi sociali.
Paz, invece, cerca di attrarre gli ex sostenitori del MAS, gli elettori rurali, anziani e meno abbienti. Promette di proteggere i programmi sociali e gestire le risorse del Paese con maggiore efficienza, evitando la dipendenza da organismi internazionali come il Fondo Monetario Internazionale.
Nonostante il declino del MAS, molti boliviani continuano a valorizzare la sua attenzione alle comunità indigene e rurali, e il suo scetticismo verso la privatizzazione e l’influenza statunitense.
Rapporti con gli Stati Uniti
Il Segretario di Stato USA Marco Rubio ha definito il ballottaggio un “passo promettente” dopo decenni di governo ostile agli Stati Uniti.
Quiroga punta a rafforzare i rapporti con Washington e ad attrarre investimenti internazionali. Le sue proposte di liberalizzazione economica trovano consenso tra i giovani.
Paz, pur aperto agli Stati Uniti, ha evitato di farne un tema centrale, cercando di apparire più “radicato” nel contesto boliviano.
Vicepresidenza e polemiche
La campagna ha visto forti polemiche sui candidati alla vicepresidenza.
Edmand Lara, ex capitano di polizia e vice di Paz, ha attirato l’attenzione per la sua estraneità alla politica e la popolarità sui social. Alcuni elettori lo hanno trovato più carismatico di Paz, ma è stato criticato per le sue ambizioni e per le dichiarazioni contro i media.
Juan Pablo Velasco, imprenditore tecnologico e vice di Quiroga, è considerato preparato, ma è stato travolto da polemiche per vecchi post razzisti sui social, confermati da media locali. Uno di questi incitava alla violenza contro gli indigeni dell’altopiano boliviano.
Gli analisti sottolineano come la vicenda metta in luce le persistenti tensioni razziali e di classe in Bolivia.
Quando arrivano i risultati?
Il voto si terrà domenica dalle 8:00 alle 16:00. I primi risultati sono attesi intorno alle 20:00.
