La Russia si prepara alla guerra con la NATO: allarme in Europa per incursioni e sabotaggi

Esperti avvertono che la Russia sta intensificando operazioni militari e di intelligence nel Baltico. L’Europa è divisa e impreparata, mentre cresce il rischio di un conflitto NATO-Russia entro il 2030. Scopri i dettagli sulle incursioni aeree, la “flotta ombra” e la crisi tra intelligence europee e USA.

EUROPA

Francesco Rodolfi

10/27/2025

a close up of a bunch of pens and a pin
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L’Europa manca di coordinamento mentre la Russia “si prepara alla guerra con la NATO”

Secondo quanto riportato da Al Jazeera, l’Europa non è pronta ad affrontare una nuova fase delle attività militari e di intelligence russe nel Mar Baltico e nel Mare del Nord. Gli analisti avvertono che la risposta europea è debole e frammentata, mentre cresce il divario tra i servizi di intelligence europei e quelli statunitensi, lasciando il continente esposto e isolato. La mancanza di una strategia comune per contrastare la minaccia russa in Europa sta alimentando vulnerabilità strutturali, soprattutto nei settori della difesa e della sicurezza energetica.

Un esempio recente è stato il vertice dell’Unione Europea della scorsa settimana, dove il Belgio ha bloccato un piano per utilizzare fondi russi congelati a sostegno della difesa ucraina e dell’industria militare europea. Inoltre, non è stata menzionata la cosiddetta “flotta ombra russa”, sospettata di operazioni di spionaggio e sabotaggio nel Mar Baltico. Questo silenzio istituzionale evidenzia la difficoltà dell’UE nel formulare una risposta coordinata alla crescente pressione militare e ibrida esercitata da Mosca.

Joseph Fitsanakis, esperto di intelligence alla Coastal Carolina University, ha dichiarato: “L’Europa oggi non è più pronta ad affrontare le avanzate militari russe di quanto lo fosse nel 1939, quando le truppe naziste erano alle porte.” Ha aggiunto che i paesi in prima linea come Finlandia, Polonia e Stati baltici sono consapevoli della minaccia, ma l’Europa occidentale è ancora in gran parte ignara, complice la disinformazione russa. La propaganda e le operazioni psicologiche russe continuano a disorientare l’opinione pubblica, ostacolando la costruzione di una difesa europea coordinata.

Dal 2022, Mosca è stata accusata di campagne ibride di sabotaggio e propaganda volte a destabilizzare e dividere l’Occidente. Anna Wieslander, direttrice per l’Europa settentrionale dell’Atlantic Council, ha spiegato che l’obiettivo della guerra ibrida è quello di creare stress e vulnerabilità in tempo di pace, per spingere l’Europa verso una nuova divisione in sfere d’influenza. Questo approccio, noto come “fase zero NATO”, mira a indebolire la coesione occidentale prima di un eventuale conflitto aperto.

“Periodo di emergenza” e incursioni aeree

Il 10 settembre, due dozzine di droni russi Geran-2 sono entrati nello spazio aereo NATO, testando le difese polacche. Nove giorni dopo, tre caccia MiG-31 hanno violato lo spazio aereo estone per 12 minuti, intercettati da F-35 italiani. Il 21 settembre, due Eurofighter tedeschi hanno intercettato un aereo da ricognizione russo Il-20M nel Mar Baltico. Quattro giorni dopo, caccia ungheresi Gripen hanno intercettato tre jet russi vicino allo spazio aereo lettone. Queste incursioni aeree russe nel Baltico rappresentano una chiara escalation e un test delle capacità di risposta NATO.

Fitsanakis ha spiegato che Mosca definisce questa fase di tensione crescente come “periodo speciale” o “periodo di emergenza”, che precede lo scoppio di una guerra totale. In Europa, è nota come “fase zero”, caratterizzata da test di reazione, raccolta di informazioni e confusione tra ambiti civili e militari. Le incursioni russe servono a mappare le vulnerabilità della difesa europea e a preparare il terreno per operazioni più aggressive.

La Russia si prepara attivamente alla guerra con la NATO

I servizi di intelligence occidentali avvertono dal gennaio 2024 che un conflitto tra NATO e Russia potrebbe diventare realtà entro cinque-otto anni. Ma Martin Jager, capo dell’intelligence tedesca, ha avvertito il Bundestag che potrebbe accadere anche prima: “Non possiamo presumere che un attacco russo non avverrà prima del 2029.” La minaccia russa in Europa è percepita come concreta e crescente, soprattutto nei paesi dell’est e del nord Europa.

Fitsanakis ha ribadito che l’intelligence e le forze armate russe si stanno preparando attivamente a un conflitto con la NATO. Intanto, il Cremlino respinge le accuse e accusa l’Europa di fomentare l’isteria. Rodion Miroshnik, del Ministero degli Esteri russo, ha accusato i leader europei di ostacolare i contatti diretti tra Mosca, Kiev e Washington. La diplomazia russa cerca di isolare l’Ucraina e di dividere il fronte occidentale, sfruttando le tensioni interne e la frammentazione strategica.

Risposte frammentarie e flotta ombra

Secondo gli analisti, la Russia sta “militarizzando tutto”. La sua flotta ombra di petroliere, usata per eludere le sanzioni, è sospettata di trasportare attrezzature per lo spionaggio e il lancio di droni nel Baltico. Il 2 ottobre, i commando francesi hanno sequestrato la nave Boracay, sospettata di aver lanciato droni vicino a Copenaghen e alla costa danese. Le operazioni della flotta ombra russa nel Mar Baltico rappresentano una minaccia diretta alla sicurezza marittima europea.

Alcuni paesi europei, come la Norvegia, che utilizzano sistemi cinesi per rilevare droni, potrebbero essere vulnerabili a interferenze congiunte tra Mosca e Pechino. Il 22 settembre, il sistema DJI Aeroscope è stato disattivato proprio mentre l’aeroporto di Oslo veniva colpito da uno sciame di droni. La sorveglianza droni in Europa è ancora troppo dipendente da tecnologie esterne e vulnerabili.

Le infrastrutture critiche, come aeroporti e terminal energetici, restano a rischio. Le intercettazioni NATO in Polonia sono state rapide ma costose, affidandosi a F-16 polacchi, F-35 olandesi e aerei radar italiani. L’Ucraina ha invece sperimentato una combinazione di droni, sistemi portatili e unità mobili su pickup, e ora prepara l’uso di elicotteri. La difesa europea dovrebbe adottare modelli flessibili e a basso costo per contrastare le incursioni russe.

La Polonia ha reagito rapidamente, ingaggiando veterani ucraini per addestrare piloti di droni e minacciando di abbattere qualsiasi oggetto non identificato. Tuttavia, solo i paesi dell’est Europa sembrano agire con decisione. La Danimarca ha annunciato controlli sulle petroliere, ma non ne ha ancora sequestrata nessuna. Wieslander ha affermato che i paesi nordici e baltici potrebbero colpire la Russia “là dove è vulnerabile”, ma manca una strategia coordinata.

Grimes, ex comandante delle forze speciali USA, ha invocato ispezioni navali a livello UE, sorveglianza rafforzata nel Baltico, investimenti massicci in contromisure ai droni e sanzioni unificate. Una risposta europea integrata è essenziale per contrastare la minaccia russa e proteggere le infrastrutture strategiche.

Fiducia incrinata negli Stati Uniti

La fiducia tra Europa e Stati Uniti sul fronte dell’intelligence è in forte crisi. Per anni, i servizi europei hanno fatto affidamento su Washington per la sorveglianza satellitare e l’intercettazione di segnali strategici, contribuendo in modo decisivo agli attacchi ucraini contro infrastrutture russe. Tuttavia, secondo Joseph Fitsanakis, questa cooperazione si sta sgretolando a causa della crescente instabilità politica interna negli USA, che ha indebolito le agenzie di intelligence e le ha trasformate in strumenti di lotta politica.

Diversi paesi europei, tra cui i Paesi Bassi, hanno già iniziato a limitare la condivisione di informazioni sensibili con gli Stati Uniti, temendo che le proprie reti e fonti possano essere compromesse. Fitsanakis sottolinea che oggi le dichiarazioni strategiche americane sono percepite come incoerenti e prive di direzione, rendendo difficile capire quale sia realmente la posizione di Washington.

Questa ambiguità ha alimentato dubbi sull’impegno degli Stati Uniti verso i propri alleati. Le minacce contro territori come la Groenlandia e il Canada hanno ulteriormente eroso la fiducia europea, sollevando interrogativi sulla solidità dell’alleanza transatlantica. Secondo Fitsanakis, l’invasione russa dell’Ucraina ha rappresentato uno dei momenti più favorevoli per Mosca dal dopoguerra, riuscendo a paralizzare la NATO e a dividere l’Europa dagli Stati Uniti, così come gli Stati Uniti dall’Ucraina.