Il recente Miracolo Economico Spagnolo : perché la Spagna cresce più degli altri paesi dell'Eurozona

Dalla riforma del lavoro agli investimenti: i fattori che spiegano la crescita record della Spagna e cosa può imparare l’Italia dal “modello Madrid”.

EUROPA

12/12/2025

Il recente miracolo economico spagnolo: un fenomeno ricco di lezioni preziose per noi

Nell'ultimo anno la crescita spagnola ha quadruplicato quella italiana, in tutti i settori. Il Paese Iberico sta diventando una potenza industriale rilevante, dopo anni di difficoltà, e potrebbe mettere in dubbio la posizione dell’Italia in Europa.

La Spagna è simile all’Italia per debito pubblico e tessuto economico e sociale ma ha una domanda interna molto più forte che cresce a ritmi vicini al 3%. L’economia di Madrid si sta avvicinando alla nostra: il Prodotto interno lordo (PIL) procapite spagnolo è di 35 mila dollari, quello italiano di 39 mila.

Mentre l’Europa rallenta, la Spagna accelera.

Ma come si spiega un divario così marcato?

Quadro economico: uno sguardo alla comparazione dei PIL dell’area euro

Nei giorni scorsi la Commissione Europea ha pubblicato le stime di crescita sui Paesi dell’Unione. Il PIL alla fine di quest’anno aumenterà in media dell’1,4%, ma c’è un Paese che fa registrare una crescita più che doppia: la Spagna, che chiuderà il 2025 con un aumento del 2,9%. È un dato molto superiore a quello di economie più grandi come quella tedesca (+0,2%) o italiana (+0,4%).

Non è una sorpresa: la Spagna registra risultati economici positivi da mesi e, a settembre, le agenzie internazionali di rating hanno migliorato la valutazione sull’affidabilità dei conti pubblici. Come ha scritto il Financial Times, quella spagnola è oggi l’economia più sorprendente d’Europa.

Ma perché non possiamo fare come la Spagna, che è riuscita a riformare la sua economia, attrarre investimenti ed essere additata come prova che il declino europeo non è inevitabile?

Crescita record e stabilità macroeconomica: il vantaggio competitivo del costo dell’energia

In un’Europa segnata da stagnazione, inflazione persistente e incertezza politica, la Spagna emerge come un caso atipico. Da “ultima della classe” è diventata leader tra le grandi economie europee, tanto da essere definita da The Economist l’economia con le migliori performance OCSE nel 2024.

I fattori sono molteplici: turismo, industria automobilistica, energie rinnovabili, agricoltura e una immigrazione selettiva e qualificata, soprattutto dall’America Latina, che ha trasformato la comunanza linguistica in un vantaggio competitivo reale.

Mercato del lavoro: la leva strutturale della crescita

Negli ultimi dieci anni la disoccupazione in Spagna si è dimezzata, mentre è cresciuto il tasso di occupazione fino a circa l’80%. Più lavoro significa più salari e quindi più consumi, la principale componente del PIL.

Determinante è stata la riforma del lavoro del 2021, che ha ridotto la precarietà e potenziato i fijos discontinuos, contratti a tempo indeterminato per lavori stagionali ma con tutele, formazione e anzianità. A questo si aggiunge il salario minimo, fissato per il 2025 a 1.184 euro lordi.

La Spagna ha inoltre investito 6,8 miliardi in politiche attive del lavoro, formazione e incentivi all’assunzione, attraverso una rete di 715 centri per l’impiego, coordinati dal SEPE.

Restano criticità: disparità territoriali, disoccupazione giovanile elevata e part-time involontario, ma il sistema mostra una capacità di assorbimento superiore a quella italiana.

Settori trainanti e investimenti esteri

Negli ultimi dieci anni gli investimenti esteri in Spagna hanno raggiunto 304 miliardi, contro i 191 miliardi dell’Italia. Questi capitali hanno rafforzato il settore manifatturiero, in particolare l’automotive.

La Spagna è oggi il secondo produttore di automobili in Europa, con 2,4 milioni di veicoli nel 2024. Il comparto vale circa il 10% del PIL.

Le politiche migratorie flessibili, come il Catálogo de ocupaciones de difícil cobertura, hanno favorito l’ingresso di forza lavoro dove il sistema produttivo ne aveva bisogno, facendo salire la quota di popolazione nata all’estero al 18,6%.

Politiche energetiche e competitività industriale

Uno dei principali vantaggi spagnoli è il costo dell’energia: un megawatt elettrico costa circa la metà rispetto all’Italia. Oggi le rinnovabili coprono il 56% della produzione energetica, mentre il nucleare garantisce stabilità tra il 25 e il 30%.

Questo si traduce in un vantaggio industriale netto, come evidenziato dal caso Stellantis, dove produrre un’auto in Spagna costa molto meno che in Italia.

Debito pubblico e titoli di Stato

La Spagna ha ridotto il debito pubblico fino a sfiorare il 100% del PIL, mentre altri paesi dell'Eurozona hanno continuato ad accumularlo.

Investimenti strategici e sviluppo industriale

Nel 2024 gli investimenti esteri diretti sono cresciuti del 15%, segnale di fiducia internazionale. La Spagna oggi offre crescita, forza lavoro, energia a basso costo e un’amministrazione più snella rispetto a molti partner europei.

Traffico aereo e turismo

Il settore dell’aviazione ha raggiunto livelli record: 4.984 voli giornalieri, secondo posto in Europa. Le infrastrutture aeroportuali solide alimentano turismo, logistica e trasporti internazionali.

La lezione spagnola

Le cause del miracolo economico spagnolo sono molte, ma due sono centrali: mercato del lavoro e consumi interni. Più occupazione significa più reddito, più domanda e più crescita. È aritmetica economica.

La Spagna ha ridotto gli inermi del mercato del lavoro, mentre l’Italia mantiene una vasta forza lavoro potenziale ai margini. Inoltre, Madrid ha trasformato l’immigrazione in una strategia occupazionale di lungo periodo, non in un’emergenza.

Il risultato è chiaro: la popolazione cresce, l’economia accelera, mentre l’Italia continua a perdere dinamismo.

Una lezione socio-economica preziosa per noi.

Marco Cornetto - Analista Geodiplomazia.it - 12/12/2025