Pace in Ucraina: Ue e Zelensky sostengono la linea Trump sui negoziati e cessate il fuoco
Trump e Zelensky discutono la pace in Ucraina: l’Ue approva la proposta di cessate il fuoco basata sull’attuale linea del fronte. Intanto i russi avanzano a Kharkiv e lanciano quasi 100 droni in una notte di attacchi.
EUROPA
Gianfranco Bizzacco
10/21/2025
Ok Ue-Zelensky alla linea Trump: cessate il fuoco e negoziati dalla linea del fronte
Durante il vertice alla Casa Bianca, il presidente americano Donald Trump avrebbe comunicato al presidente ucraino Volodymyr Zelensky che l’Ucraina non dovrà aspettarsi la consegna immediata dei missili Tomahawk, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal. Trump ha ribadito che la sua priorità assoluta resta porre fine alla guerra in Ucraina, sottolineando che non è vincolato a specifici risultati territoriali.
Secondo fonti statunitensi, europee e ucraine, il presidente americano è stato diretto e pragmatico durante l’incontro, manifestando una certa frustrazione per l’impasse diplomatica e rifiutandosi persino di visionare le mappe di combattimento portate dalla delegazione ucraina.
Trump avrebbe inoltre chiarito che la restituzione del Donbass non rappresenta una priorità per la Casa Bianca, sottolineando che la Russia controlla già gran parte del territorio conteso. L’obiettivo dell’amministrazione americana, ha spiegato, è raggiungere un cessate il fuoco immediato e avviare negoziati “realistici” basati sull’attuale linea di contatto tra i due eserciti.
Questa posizione, in parte divergente rispetto agli obiettivi iniziali di Kiev, apre la strada a una nuova fase diplomatica nel conflitto russo-ucraino, che entra ormai nel suo quarto anno.
Sospeso l’incontro Rubio-Lavrov: cresce la tensione diplomatica tra USA e Russia
L’atteso incontro tra il segretario di Stato americano Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov è stato sospeso a tempo indeterminato, come riportato dalla CNN.
Non sono ancora emerse le ragioni ufficiali del rinvio, ma secondo fonti della Casa Bianca, la decisione sarebbe legata alle divergenze di visione tra Washington e Mosca sul possibile percorso di pace in Ucraina.
Rubio e Lavrov, infatti, non condividerebbero la stessa prospettiva riguardo alla fine dell’invasione russa: il primo spinge per un cessate il fuoco immediato e negoziati multilaterali, mentre il secondo mantiene una linea dura, insistendo sulla legittimità delle conquiste territoriali russe nel Donbass e nella regione di Zaporizhzhia.
Leader Ue e Zelensky: “Nessuna modifica dei confini con la forza, ma via libera alla linea Trump”
In una dichiarazione congiunta sulla pace in Ucraina, pubblicata anche sul sito del governo italiano, i principali leader europei – tra cui Zelensky, Starmer, Merz, Macron, Meloni, Tusk, von der Leyen, Costa, Støre, Stubb e Frederiksen – hanno espresso il loro sostegno alla proposta americana.
“Siamo uniti nel desiderio di una pace giusta e duratura, che il popolo ucraino merita. Sosteniamo la posizione del presidente Trump secondo cui i combattimenti devono cessare immediatamente e che l’attuale linea del fronte debba rappresentare il punto di partenza dei negoziati”, recita la dichiarazione.
Tuttavia, i leader hanno anche ribadito la necessità di rispettare il principio dell’integrità territoriale, affermando che i confini internazionali non possono essere modificati con la forza.
Questa presa di posizione evidenzia la volontà dell’Unione Europea di sostenere un compromesso pragmatico, pur senza rinunciare ai valori fondamentali del diritto internazionale.
La guerra sul campo continua: le forze russe avanzano a Kharkiv
Sul terreno, la guerra in Ucraina non mostra segnali di rallentamento. Secondo quanto riportato dall’agenzia russa TASS, le forze armate russe avrebbero distrutto un’importante area fortificata delle truppe ucraine e avanzato di circa un chilometro nelle linee difensive nei pressi del villaggio di Tykhoye, nella regione di Kharkiv, al confine con la Russia.
L’esperto militare Andrei Marochko ha affermato che l’operazione avrebbe permesso alle unità russe di consolidare nuove posizioni tatticamente favorevoli, rafforzando il controllo sull’area di confine.
Nel frattempo, nella regione settentrionale di Chernihiv, un attacco con droni russi ha causato la morte di quattro civili, secondo quanto riportato dall’emittente locale Suspilne e ripreso dal Guardian. Altri quattro feriti, tra cui un bambino di 10 anni, sono stati registrati nella città di Novhorod-Siverskyi.
Gli attacchi hanno provocato anche gravi danni alle infrastrutture energetiche, lasciando centinaia di migliaia di persone senza elettricità e, in alcune aree, senza acqua potabile. Le riparazioni sarebbero rallentate dalla persistente minaccia di nuovi attacchi con droni.
Domenica sera, oltre 55.000 abitazioni risultavano ancora senza corrente a causa del bombardamento di una centrale elettrica nella città di Koryukivka.
Quasi 100 droni russi lanciati nella notte: l’Ucraina resiste
Secondo l’Aeronautica militare ucraina, nella notte tra domenica e lunedì la Russia avrebbe lanciato 98 droni – tra cui 70 droni kamikaze Shahed – e diversi missili balistici e guidati, tra cui Iskander-M/KN-23 e S-300.
Le difese aeree ucraine sarebbero riuscite a intercettare e distruggere 58 droni, ma 37 velivoli senza pilota e diversi missili hanno colpito dieci località in tutto il Paese, causando ulteriori danni e vittime civili.
Il portavoce dell’Aeronautica ucraina ha dichiarato che gli attacchi notturni rientrano in una strategia russa volta a fiaccare la rete energetica e la resistenza civile, in vista dell’inverno.
Nonostante le perdite e la pressione militare, Kiev continua a ricevere supporto politico e militare dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti, che considerano la stabilità dell’Ucraina fondamentale per la sicurezza del continente europeo.
