Sanae Takaichi: prima donna Primo Ministro del Giappone e nuova linea conservatrice
Il parlamento giapponese elegge Sanae Takaichi, esponente ultraconservatrice del LDP, come prima donna Primo Ministro del Giappone. Analisi della nomina, delle politiche sociali ed economiche e delle implicazioni per la diplomazia nipponica.
ASIA
Fabiola Manni
10/21/2025
Il parlamento giapponese conferma la linea dura: Sanae Takaichi è la prima donna primo ministro del Giappone
Il parlamento giapponese ha eletto l’ultraconservatrice Sanae Takaichi come prima donna primo ministro nella storia del Giappone, segnando un momento storico e controverso per la politica nipponica. Figura simbolo dell’ala destra del Partito Liberal Democratico (LDP) e considerata erede politica dell’ex premier Shinzo Abe, assassinato nel 2022, Takaichi ha ottenuto 237 voti nella camera bassa composta da 465 seggi, durante la votazione di martedì 15 ottobre 2025.
La sua ascesa al potere rappresenta un cambiamento epocale nella politica giapponese, ma anche un ritorno alla linea conservatrice che ha caratterizzato gli ultimi decenni di governo del LDP. La leadership femminile di Takaichi appare, infatti, più come una continuità ideologica che come un passo verso la parità di genere.
Un accordo politico che ridefinisce gli equilibri del potere
La nomina è stata resa possibile da un accordo dell’ultimo minuto tra il LDP e il Japan Innovation Party (JIP), noto anche come Ishin, formazione di destra nazionalista guidata da Hirofumi Yoshimura, governatore di Osaka. L’intesa ha permesso di consolidare una fragile maggioranza, sebbene il nuovo governo resti a due seggi dalla maggioranza assoluta.
Questa condizione lascia presagire un periodo di instabilità politica e una costante necessità di compromessi parlamentari. L’uscita del partito centrista e pacifista Komeito, tradizionale alleato del LDP sostenuto dalla comunità buddhista, ha aggravato la fragilità del nuovo esecutivo. Komeito ha motivato la rottura citando “preoccupazioni etiche” e mancanza di impegno nella lotta alla corruzione, un tema che pesa fortemente sull’immagine pubblica del LDP dopo gli scandali degli ultimi anni.
Il profilo politico di Sanae Takaichi: conservatorismo e nazionalismo
Takaichi, 64 anni, è una politica di lunga esperienza che incarna i valori tradizionali del conservatorismo giapponese. Le sue posizioni su temi sociali e istituzionali sono ben note: si oppone alla successione imperiale femminile, al matrimonio tra persone dello stesso sesso e alla possibilità per le coppie sposate di mantenere cognomi diversi.
Queste scelte ideologiche riflettono una visione della società incentrata su valori familiari e patriarcali, più che su diritti civili e inclusione. Takaichi è inoltre una ferma sostenitrice del rafforzamento militare del Giappone, in linea con la politica di Abe volta a reinterpretare la Costituzione pacifista del dopoguerra e a rendere Tokyo più autonoma nella difesa, soprattutto in chiave anti-cinese.
La nuova premier ha dichiarato che il suo governo promuoverà una “diplomazia assertiva” per proteggere gli interessi strategici del Giappone nel Pacifico e nel Mar Cinese Orientale, un messaggio che risuona con le tensioni attuali tra Cina, Taiwan e Stati Uniti.
Una vittoria simbolica, ma non femminista
Sebbene la sua elezione sia storica, molti osservatori sottolineano che Takaichi non rappresenta una svolta per la condizione femminile in Giappone. Nonostante sia la prima donna a guidare il governo, la premier ha spesso ostacolato riforme per la parità di genere, preferendo una retorica di merito e disciplina personale a politiche strutturali di emancipazione.
In un paese dove le donne rappresentano solo il 10% dei parlamentari e l’uguaglianza salariale resta lontana, la leadership di Takaichi rischia di consolidare l’immagine di un Giappone modernamente conservatore, più orientato al prestigio economico che ai diritti sociali.
Il contesto economico: inflazione e debito record
Sul piano economico, la nuova premier eredita un Giappone in transizione. Dopo anni di deflazione cronica, il paese affronta ora un’inflazione crescente, che ha colpito duramente le famiglie e alimentato il malcontento popolare.
Takaichi ha annunciato un piano economico che combina spesa pubblica espansiva e stimoli monetari, sulla scia delle politiche “Abenomics” introdotte dal suo mentore. Gli investitori internazionali hanno accolto positivamente la notizia, dando vita al cosiddetto “Takaichi trade”, che ha spinto l’indice Nikkei 225 ai massimi storici martedì scorso.
Tuttavia, questa euforia finanziaria nasconde preoccupazioni di lungo periodo: il debito pubblico giapponese supera il 260% del PIL, il più alto tra i paesi sviluppati. La sfida della premier sarà bilanciare la necessità di crescita con la sostenibilità fiscale, in un contesto globale segnato da tensioni geopolitiche e da un rallentamento della domanda cinese, cruciale per le esportazioni nipponiche.
Diplomazia e relazioni internazionali: Tokyo tra Washington e Pechino
La politica estera sarà un banco di prova decisivo per Takaichi. Il Giappone si trova oggi al centro di un nuovo equilibrio geopolitico indo-pacifico, dove Stati Uniti, Cina e India competono per l’influenza economica e militare.
Subito dopo la sua elezione, la premier ha confermato che terrà un incontro bilaterale con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per riaffermare l’alleanza strategica tra Tokyo e Washington, ma anche per negoziare un maggiore equilibrio nei costi di difesa.
Parallelamente, la premier dovrà gestire rapporti complessi con la Corea del Sud e un dialogo teso con la Cina di Xi Jinping, che continua a espandere la propria presenza nel Mar Cinese Orientale. La sua posizione intransigente sul dossier di Taiwan potrebbe accentuare le tensioni con Pechino ma, al tempo stesso, rafforzare la percezione del Giappone come potenza regionale affidabile per l’Occidente.
Le prossime mosse del governo Takaichi
Dopo l’approvazione della camera alta, la nomina di Takaichi è ora ufficiale: sarà il 104° primo ministro del Giappone. Nei prossimi giorni presenterà un discorso programmatico focalizzato su crescita economica, sicurezza nazionale e riforme istituzionali.
Secondo fonti del LDP, la premier intende introdurre una riforma del sistema di difesa e un piano per la digitalizzazione dell’economia, volto a ridurre la dipendenza del Giappone da catene di approvvigionamento estere, soprattutto cinesi.
Yoshimura, leader del JIP, ha precisato che il suo partito “non ricoprirà incarichi ministeriali fino a quando non sarà verificata la solidità del nuovo esecutivo”. Una posizione che lascia intendere la fragilità politica della coalizione e la possibilità di un nuovo voto anticipato entro il 2026.
Un Giappone tra tradizione e cambiamento
L’ascesa di Sanae Takaichi rappresenta una svolta nella storia giapponese, ma anche una sfida per la società e la diplomazia del Sol Levante. La sua linea dura, la politica economica ambiziosa e la visione identitaria del ruolo del Giappone nel mondo la rendono una figura polarizzante.
Per i sostenitori, Takaichi è la garante della stabilità e del prestigio nazionale; per i critici, il simbolo di un paese che cambia solo in apparenza.
