Vertice Trump-Albanese: AUKUS, dazi e terre rare al centro del dialogo USA-Australia
Trump e Albanese si incontrano a Washington: focus su AUKUS, difesa, minerali critici e dazi commerciali tra USA e Australia.
NORD AMERICAOCEANIA
Federico Massini
10/20/2025
L’incontro alla Casa Bianca: focus su difesa e commercio
Il primo ministro australiano Anthony Albanese è arrivato a Washington per un atteso vertice bilaterale con il presidente americano Donald Trump. L’incontro, previsto per lunedì alle 15:00 GMT alla Casa Bianca, sarà trasmesso in diretta e rappresenta il primo confronto ufficiale tra i due leader.
Durante il vertice, Trump e Albanese discuteranno di AUKUS, dazi commerciali, minerali critici e cooperazione in materia di difesa, in un contesto segnato dalle crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina.
Minerali critici e terre rare: l’Australia come partner strategico per gli USA
Uno dei principali temi del vertice sarà la cooperazione sui minerali critici. Dopo le recenti restrizioni della Cina sull’export di terre rare, gli Stati Uniti cercano forniture alternative per ridurre la dipendenza da Pechino.
L’Australia, che possiede 31 minerali critici tra cui litio, vanadio, grafite, tungsteno e zirconio, produce il 33% del litio mondiale ed è un potenziale partner strategico per Washington.
Canberra è pronta a condividere parte della propria riserva strategica con gli alleati, inclusi gli USA, per sostenere le industrie della difesa e dell’energia pulita.
Secondo il Geological Survey americano, tra il 2020 e il 2023 il 70% delle terre rare importate dagli USA proveniva dalla Cina. Un nuovo accordo con l’Australia potrebbe quindi rappresentare una svolta nella sicurezza delle catene di approvvigionamento.
“Abbiamo molto da offrire al mondo in termini di minerali critici e terre rare”, ha dichiarato il tesoriere australiano Jim Chalmers alla CNN.
AUKUS: la cooperazione militare USA-Australia-Regno Unito sotto revisione
Il patto AUKUS, annunciato nel 2021, sarà un altro punto centrale del vertice. L’accordo trilaterale tra Australia, Stati Uniti e Regno Unito mira a rafforzare la sicurezza nella regione Asia-Pacifico attraverso la costruzione di sottomarini nucleari, collaborazioni su cybersecurity, intelligenza artificiale e tecnologie quantistiche.
L’Australia ha già stanziato 1 miliardo di dollari per sostenere la produzione statunitense, con un altro miliardo previsto entro fine anno.
Tuttavia, l’amministrazione Trump ha avviato una revisione dell’accordo AUKUS per verificarne la compatibilità con la politica “America First”.
“Nel contesto di AUKUS e della revisione in corso, potrebbero emergere vari temi”, spiega Charles Edel del think tank CSIS, citando gli impegni finanziari australiani e la cooperazione nella base Submarine Rotational Forces-West di Perth.
L’Australia resta anche un membro attivo dell’alleanza di intelligence Five Eyes (USA, UK, Canada, Nuova Zelanda e Australia), pilastro della sicurezza occidentale nella regione Indo-Pacifico.
Spese militari e pressione americana
Trump ha chiesto agli alleati di aumentare la spesa per la difesa fino al 3,5% del PIL. L’Australia attualmente spende circa il 2%, pari a 1,75 trilioni di dollari nel 2024.
Albanese ha però contestato l’uso del PIL come unico parametro, sottolineando il contributo australiano in infrastrutture, coproduzione di armi e basi ospitate da forze USA.
Non è chiaro se l’Australia accetterà di aumentare la spesa, ma Canberra punta a dimostrare la propria affidabilità come partner difensivo nel quadro AUKUS.
Commercio e dazi: equilibrio tra USA e Cina
Il vertice affronterà anche le tensioni commerciali tra Washington e Canberra. Gli Stati Uniti hanno registrato nel 2024 un surplus commerciale di 17,9 miliardi di dollari rispetto all’Australia, imponendo dazi del 10% sulle esportazioni e del 50% su acciaio e alluminio.
Albanese chiederà probabilmente una riduzione dei dazi, giudicati “illogici” e “contrari alla partnership storica” tra i due paesi.
Parallelamente, l’Australia mantiene forti relazioni economiche con la Cina, suo principale partner commerciale, con esportazioni per 143 miliardi di dollari nel 2023, contro i 13,5 miliardi verso gli USA.
Nonostante ciò, Canberra è sotto pressione americana per ridurre la dipendenza economica da Pechino e contrastarne la presenza militare nell’Asia-Pacifico.
Dopo il sostegno australiano a un’indagine sul COVID-19, la Cina aveva imposto dazi punitivi fino al 200% su vino, orzo, cotone, legname e carbone. La maggior parte di queste misure è stata rimossa nel 2024, ma la tensione geopolitica rimane elevata.
Un vertice chiave per la geopolitica indo-pacifica
Il vertice Trump-Albanese rappresenta un passaggio decisivo per le relazioni USA-Australia e per gli equilibri nella regione Asia-Pacifico.
Minerali critici, terre rare, AUKUS e dazi commerciali saranno al centro di un dialogo che definirà la strategia occidentale nei confronti della Cina e della sicurezza globale nei prossimi anni.
