Trump dà il via all'era dei dazi: cosa cambia per gli altri paesi

"La nuova politica commerciale di Donald Trump innesca tensioni globali: l’UE cerca una risposta unitaria ai dazi statunitensi, mentre Canada e Messico reagiscono con misure di ritorsione. La Cina annuncia contromisure e minaccia un’azione presso l’OMC.

NORD AMERICA

Federico Massini

2/6/20252 min leggere

selective focus photography of USA flaglet
selective focus photography of USA flaglet

Con l’amministrazione Trump è iniziata una nuova fase di tensioni commerciali, caratterizzata dall’introduzione di nuovi dazi, come ampiamente previsto. Oggi i leader europei si sono riuniti a Bruxelles per un vertice informale in cui hanno discusso l’argomento, sottolineando che l’imposizione di tariffe doganali da parte degli Stati Uniti nei confronti dell’Unione Europea comporterebbe "un danno reciproco". Durante l’incontro, è stato riaffermato il valore della cooperazione transatlantica. Tuttavia, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha espresso preoccupazione per il rischio che i Paesi membri reagiscano in modo disomogeneo, adottando misure "asimmetriche". Ha quindi esortato l’UE a mantenere un fronte comune per evitare di favorire strategie divisive da parte di Washington. Il presidente francese Emmanuel Macron, dal canto suo, ha dichiarato che l’Unione dovrà "difendersi e rispondere con fermezza" se sarà oggetto di attacchi commerciali.

Nel frattempo, le tensioni non si limitano all’Europa, ma coinvolgono anche i vicini settentrionali e meridionali degli Stati Uniti. Trump ha deciso di applicare dazi del 25% su prodotti provenienti da Canada e Messico. Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha reagito immediatamente annunciando misure di ritorsione per un valore di 155 miliardi di dollari canadesi (circa 102 miliardi di dollari americani). Inoltre, la provincia dell’Ontario ha comunicato la sospensione del contratto con Starlink, l’azienda di telecomunicazioni satellitari di Elon Musk, attuale responsabile dell’innovazione tecnologica per il governo statunitense. Il commercio bilaterale tra Stati Uniti e Canada ammonta a circa 774 miliardi di dollari annui.

Per quanto riguarda il Messico, le accuse dell’amministrazione Trump si concentrano sul traffico illecito di fentanyl, un potente oppioide che ha causato numerose vittime nelle grandi città americane. Tuttavia, il governo messicano, guidato dalla presidente Claudia Sheinbaum, è riuscito a ottenere un rinvio di un mese nell’applicazione delle nuove tariffe doganali, accettando in cambio di schierare 10.000 soldati lungo il confine per contrastare il flusso migratorio. Gli scambi commerciali tra i due paesi vedono il Messico in una posizione di vantaggio, con esportazioni verso gli Stati Uniti pari a 485 miliardi di dollari, mentre le importazioni dagli USA ammontano a 300 miliardi di dollari.

Un altro fronte di scontro è rappresentato dalla Cina, che dovrà affrontare dazi del 10% imposti dall’amministrazione Trump. Il volume totale degli scambi tra le due nazioni raggiunge i 575 miliardi di dollari, con quasi l’80% delle esportazioni a favore di Pechino. In risposta, il governo cinese ha annunciato misure equivalenti e ha dichiarato di voler portare la questione davanti all’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), denunciando le nuove tariffe statunitensi come "gravi violazioni" delle norme commerciali internazionali.